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Col senno di poi guardare dallo specchietto retrovisore

Col senno di poi guardare dallo specchietto retrovisore

Col senno di poi guardare dallo specchietto retrovisore

 

Il giudizio retrospettivo è il tipico errore di valutazione che ci fa credere di aver saputo prevedere l’esito di un evento quando ormai questo era già noto ed è sostenuto dal classico, quanto inutile, “Io te l’avevo detto”.

 

 

Si tratta di una scorciatoia mentale con la quale alteriamo a posteriori le nostre valutazioni iniziali riguardo a qualcosa, alterando ciò che avrebbe potuto farci prendere una decisione diversa e (sempre con il senno di poi) più gradita.

 

 

 

La razionalità limitata

 

Herbert A. Simon, economista e psicologo del secolo scorso, ha introdotto il concetto della “razionalità limitata”, tale per cui durante il processo decisionale la razionalità di un individuo è limitata da vari fattori:

 

 

  • dalle informazioni che possiede,

  • dai limiti cognitivi della sua mente,

  • dalla quantità finita di tempo di cui dispone per prendere una decisione.

 

 

D’altra parte è pur vero che non possiamo rimanere nell’immobilismo finché non abbiamo sempre tutte le informazioni.

 

 

 

Il Bar dello sport e l’abbondanza del senno di poi

 

Altre volte non è solo un discorso di obiettiva “finitezza del tempo in cui prendere una decisione”.

Grandi esempi di “razionalità limitata” si incontrano al Bar dello Sport, dove tutti con molta concitazione giurano di aver saputo immediatamente quale squadra e quale strategia avrebbe permesso di vincere la partita del giorno prima ma, cosa più affascinante di tutte per un non tifoso, si pronunciando sulla forma fisica con cui un particolare giocatore sarebbe entrato in campo!

 

 

La difesa del proprio ego

 

Abbiamo la naturale e spontanea tendenza a evocare scenari alternativi, in cui l’evento che vogliamo allontanare non si è verificato e a quel punto subentrano il rimpianto e il rimorso, anche quando non c’era nulla che potessimo fare per cambiare le cose; ma proprio e soprattutto in questo caso è quanto mai umano crearsi l’illusione di aver capito la situazione sin dall’inizio e il pensiero di non aver potuto fare di meglio per “colpa” di fattori esterni indipendenti da noi, consiste in una sorta di auto-difesa del nostro ego.

 

 

Senno di poi, rimpianto e rimorso, la ricetta per l’insoddisfazione

 

Il problema maggiore che non ci permette di comprendere, mentre l’avvenimento accade, che non è possibile per noi intervenire e che nulla potevamo fare neanche prima è che soltanto a posteriori la storia di quell’episodio viene ripulita degli elementi di incertezza, ovvero solo quando ormai sono chiari gli elementi che determinano come sono andate le cose.

 

Il bias del rimpianto copre due concetti: attivandosi nel caso di una decisione sbagliata presa (rimorso da commissione) e di una mancata decisione che invece si sarebbe dovuta prendere (rimpianto da omissione).

Questo tipo di sentimento può portare all’immobilismo quando nasce prima di fare una scelta, anticipando il rimpianto, o piuttosto innescare una serie di comportamenti irrazionali per ottenere il dispiacere.

 

Per esempio tenendo un titolo in perdita aspettando che la perdita venga recuperata.

 

 

Quando il senno di poi e il rimpianto ci accompagnano nelle nostre decisioni finanziarie

 

I mercati finanziari sono sempre caratterizzati da un certo grado di incertezza, proprio perché a remunerare un investimento è anche il rischio che ci si assume.

Pertanto è impossibile sapere a priori quali siano le scelte che pagheranno di più e di conseguenza non si affronta il futuro cercando la via migliore, ma lo si fa cercando un insieme di vie studiate attraverso diversi parametri finanziari e macroeconomici, quindi non solo relativi alla storicità delle performance passate; perché, come riportato chiaramente su ogni prospetto informativo, “i risultati passati non sono garanzia di quelli futuri”.

 

 

Il futuro non lo si capisce guardando dallo specchietto retrovisore

 

Se quindi perdere più denaro nel tentativo di non perderlo significa anche investire per poi pentirsi di continuo, meglio cercare di essere razionali e un po’ fatalisti; ci saranno sempre dei momenti in cui i mercati non premieranno le nostre scelte, quindi meglio accettarlo e investire con metodo.

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