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Come scegliere il consulente finanziario, sei suggerimenti

Come scegliere il consulente finanziario, sei suggerimenti

Come scegliere il consulente finanziario, sei suggerimenti

Gestire in autonomia le proprie finanze richiede un investimento continuo di tempo per accrescere la propria cultura finanziaria, ed è quindi opportuno rivolgersi a chi lo fa per mestiere e chi per farlo ne dispone l’autorizzazione: il CONSULENTE FINANZIARIO, ma come scegliere?

Di cosa si occupa il consulente finanziario:

Sono molte le attività dietro al lavoro del consulente finanziario, ma se dovessimo riassumerle sarebbero:

  • analizzare la situazione economico-finanziaria del cliente;
  • definire la domanda di prodotti e servizi finanziari, in base alle esigenze, le aspettative e le preferenze del cliente;
  • fornire informazioni corrette, chiare ed esaurienti sulle condizioni contrattuali della proposta che sottopone;

Un compito non facile, complicato dal fatto che non esiste il modo migliore in assoluto di farlo.

Come in altri campi anche quello della consulenza è in continua lotta per cercare di stabilire quale sia il modello migliore, ma dal momento che non si è ancora arrivati a stabilire la supremazia di una modalità sull’altra, mi sentirei di dire che con le opportune proporzioni, dettate dalla possibilità di spaziare tra prodotti e servizi, i bravi consulenti esistono in banca, nelle reti di consulenza e tra i professionisti a parcella: basta cercarli.

Certo, come in tutti gli ambiti se non si è super esperti è difficile valutare a primo acchito chi lavora bene e chi no, ma la buona notizia è che la consulenza finanziaria è solo in parte tecnica (quella dedicata alla costruzione del portafoglio); c’è poi un’altra parte altrettanto importante basata sulla costruzione di una relazione di fiducia tra intermediario e cliente. A quest’ultimo proposito è possibile stilare un elenco di buone consuetudini che possono aiutare il risparmiatore ad instaurare un rapporto di fiducia con il professionista prescelto e decidere (insieme) l’impiego dei propri risparmi.

 

Come sceglierlo:

1. Prima la persona, poi le soluzioni d’investimento.

Chi non presta attenzione alle esigenze e alle domande di un cliente non è nelle condizioni di essere in grado di prendersi cura del suo patrimonio, perché se non ha idea di che tipo di persona ha di fronte non può essere in grado di costruire una strategia d’investimento efficace

2. La buona informazione fa il buon investimento

Se l’intermediario anche dopo esplicita richiesta è vago, evidentemente non sa spiegare con chiarezza le sue proposte, ed è probabile che si stia attenendo alle disposizioni della banca

3. Diffidate delle proposte sempre della stessa casa di gestione

Non è possibile che la stessa casa di gestione sia esperta su tutto l’universo investibile, è invece molto più probabile che la stessa assicuri all’intermediario compensi più alti. Provate a chiedere alternative con pari caratteristiche ma di altre case di gestione

4. Massima allerta sugli oneri di consulenza e di gestione.

La consulenza finanziaria ha profili commissionali correlati al rischio degli investimenti e al patrimonio: oneri elevati non si giustificano per un profilo di rischio prudente, ad esempio se in prospettiva un investimento può avere un ritorno del 3% il costo per comprarlo dev’essere necessariamente minore (anche al netto dell’inflazione)

5. Le rotazioni del portafoglio non devono essere frequenti

Ogni operazione ha dei costi e tutti insieme vanno a ridurre le performance complessive realizzate dal portafoglio degli investimenti. Movimentare eccessivamente il portafoglio equivale a far esplodere le commissioni che l’intermediario incassa, per tanto le continue compravendite di titoli e fondi devono essere sempre giustificate; e gli strumenti, una volta comprati, debbono essere mantenuti almeno per il loro orizzonte minimo di detenzione

6. Il bravo intermediario sa coinvolgere il suo cliente

Una volta che il rapporto tra investitore e consulente è avviato, sarebbe bene che il consulente anche quando ha avuto ampia delega dal cliente, cerchi di coinvolgerlo sulle decisioni di investimento. Nel rispetto della tipologia del cliente che ha di fronte, il consulente deve spiegargli cosa accade e verificare se i suggerimenti dati siano realmente stati compresi

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