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Una poltrona per due, il trading spiegato in modo divertente

Una poltrona per due, il trading spiegato in modo divertente

Una poltrona per due, il trading spiegato in modo divertente

 

“Pensa alla grande, sii ottimista! Non dare mai segni di debolezza, mira sempre dritto alla gola. Compra a poco e vendi a molto. La paura è un problema che non ti riguarda! Nessuna esperienza precedente può averti preparato per assistere alla carneficina a cui assisterai fra poco”

 

 

La vicenda

 “Una poltrona per due”, è un classico della programmazione televisiva natalizia, una sorta di parabola di Natale che prende ispirazione dal “Il ricco e il povero” di Mark Twain ma è più cattivo, ovviamente perché parla di finanza. Il titolo originario è “Trading Places” per tanto la versione americana riserva all’aspetto borsistico un ruolo dominante nel film, ma la vicenda comincia con un interrogativo più fine: è l’ambiente a determinare l’uomo o sono i suoi geni?

Mossi da questo interrogativo, alla vigilia di Natale, i fratelli Mortimer e Randolph Duke, due anziani facoltosi e spregiudicati uomini di affari a capo della omonima, Duke&Duke, decidono di compiere un “esperimento sociale” sulla pelle di Louise Winthorpe, dirigente della loro istituzione finanziaria che investe su materie prime, e Billie Rai Valentine, senza tetto, sfrontato e imbroglione.

Scommettono che Valentine, possa ricoprire con successo il posto di Winthorpe alla dirigenza della loro società. Mentre l’altro, privato degli agi, della sua rete sociale e della reputazione si troverà a vivere di espedienti.

 

Lo scambio di persone sarà causa di una serie di eventi tragicomici, almeno finché Valentine e Winthorpe, venuti a conoscenza della scommessa, non decidono di coalizzarsi per vendicarsi dei fratelli mettendo in atto una spettacolare speculazione sul succo di arance surgelato ai loro danni.

 

I Duke hanno costruito una fortuna sulle loro transazioni illegali (in quanto basate sulla conoscenza di dati riservati), di conseguenza, certi delle loro azioni, assumono (sbagliando) posizioni rialziste sul mercato del succo delle arance surgelate.

Il meccanismo alla base del potenziale guadagno, o della potenziale perdita è semplice: se il raccolto sarà buono l’offerta di quel bene sarà sostanziosa e quindi il prezzo scenderà. Se invece, come credono i Duke, il raccolto non sarà andato bene (magari a causa del freddo) le arance in circolazione saranno poche, con conseguente incremento del prezzo del succo di arancia.

L’avidità e la furbizia dei Duke li porta alla rovina in quanto su tale scommessa investono tutto il loro capitale, al contrario di Winthorpe e Valentine che hanno sostituito i report, inserendo informazioni opposte rispetto all’originale per trarre in inganno i fratelli, e guadagnando una fortuna rendendosi protagonisti loro stessi del reato di insider trading, condotta gravissima che nella finzione cinematografica appare giustificabile.

 

La scena centrale si svolge in una borsa valori in cui si trattano le negoziazioni, qualche anno prima dell’avvento mercato telematico che ha annullato la necessità di “urlare” le contrattazioni. Quando il responsabile del dipartimento comunica ufficialmente che sulla base delle indicazioni raccolte “l’inverno rigido non sembra aver compromesso il raccolto delle arance” Il prezzo del succo crolla portando allo scoperto vinti e vincitori.

 

 

 La morale

 

Le lezioni che possiamo trarre da questa storica e fortunata vicenda sono sostanzialmente tre:

 

  • Nessun investimento è privo di rischio, perciò bisogna valutare molto bene cosa si sta facendo: comprare a un prezzo e vendere a di più; se per caso si è comprato nel momento “sbagliato” la posizione va trattenuta finché non diventa remunerativo disfarsene, con la consapevolezza che la pianificazione va fatta considerando un lasso di tempo medio-lungo.

 

  • E’ possibile che i grandi investitori abbiano sistemi di misurazione e gestione di informazioni più corrette, ma non al punto da renderli infallibili e rendere inutili i principi alla base della finanza (diversificazione, gestione del rischio ecc). Perché trarre apprezzamento sul proprio capitale è alla portata di chiunque, ma chi ha fatto “il botto” o ha avuto fortuna o ha avuto informazioni illegali; in entrambi i casi è un irresponsabile.

 

  • Alla base del successo di una persona probabilmente ci sono tutti e due gli ingredienti, ambiente sociale e patrimonio genetico, ma sicuramente quale che sia lo status o il Dna, almeno stando ad “Una poltrona per due” ci sono cose che accomunano tutti gli individui: il desiderio di vendetta e di profitto che rende giustificabile l’illegale: così come fanno i due protagonisti compiendo insider trading 
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