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I fondi comuni d’investimento: cosa sono e come sceglierli

I fondi comuni d’investimento: cosa sono e come sceglierli

I fondi comuni di investimento, cosa sono e come sceglierli

 

fondi comuni d’investimento sono uno degli strumenti più diffusi tra gli investitori italiani, soprattutto da quando i titoli di Stato hanno smesso di essere fonte di certa remunerazione per gli italiani, ma anche per i molti pregi che li caratterizzano, uno su tutti diversificare le posizioni in base al proprio profilo rischio/rendimento anche se si è in possesso di piccole cifre, ma dal momento che lo strumento perfetto non esiste attirano anche qualche critica.

 

 

In cosa consistono

Lo scopo di un investimento in fondi è quello di ottenere, attraverso una gestione collettiva e attiva, vantaggi in termini di rendimentominori costi, e di mettere in atto quei principi di diversificazione che spesso un piccolo risparmiatore tramite un investimento in titoli non riesce a raggiungere.

Il fondo comune può essere paragonato ad una cassa collettiva, gestita da una Società di Gestione del Risparmio (SRG) dove confluisce il risparmio di una pluralità di investitori. L’investimento nel fondo si effettua acquistando un certo quantitativo di quote dello stesso, il cui valore varia in funzione dell’andamento degli investimenti nei quali è impiegato il patrimonio .) 

 

 

Una sicurezza “relativa”

Il denaro viene investito in valori mobiliari di vario tipo obbligazioni, azioni ecc e il ritorno per il risparmiatore è costituito dall’andamento delle attività in cui viene investito, naturalmente non vi è alcuna garanzia di un guadagno certo, ma va detto che i fondi investono su decine o, addirittura, centinaia di titoli, pertanto anche se una delle società scelte dovesse fallire, il risparmiatore ne risentirebbe in modo limitato, e può sempre fare affidamento sui buoni risultati degli altri titoli, a patto che ovviamente si tratti di un fondo “gestito bene” alla base, ovvero di un fondo in cui il gestore è capace di selezionare titoli di valore.

 

 

Come sceglierli

Un investitore che volesse realmente apprestarsi a selezionare dei fondi d’investimento in cui investir È bene dire che per scegliere i fondi bisogna conoscerli e confrontarli. Per questo è necessario leggere bene il prospetto informativo ed i documenti contabili, dove sono contenute tutte le informazioni che consentono di comprendere nel dettaglio le differenze funzionali e qualitative dei prodotti e la loro capacità di soddisfare le proprie esigenze di investimento. 

In base alle caratteristiche di investimento dell’investitore si arriverà a scegliere i fondi sui quali investire. Spesso, infatti, è l’insieme di più fondi, con differenti caratteristiche, che meglio può rispondere a questo scopo.

 

 

Classificazione per categorie, aree, e rating

I fondi comuni di investimento possono essere categorizzati in base agli strumenti su cui investono. A seconda dell’area di intervento, quindi, possono essere:

  • fondi azionari: investono almeno per 70% in titoli azionari e sono adatti a soddisfare l’esigenza di chi vuole fare crescere il capitale nel lungo periodo (5-10 anni e oltre). La rischiosità dei fondi azionari, cresce all’aumentare della specializzazione, esistono fondi che investono in titoli azionari concentrati in un settore, o un area geografica precisa e quelli diversificati su più Paesi che risultano naturalmente meno volatili.
  • fondi obbligazionari: non possono investire in azioni e pertanto destinano tutto il loro portafoglio in obbligazioni e liquidità. Si prestano a soddisfare l’esigenza di chi vuole fare crescere il capitale nel medio periodo (3-5 anni). Va detto che spesso nella ricerca di rendimento, visti i tassi d’interesse minimi degli ultimi tempi, i gestori oltre all’investimento diretto in obbligazioni compiono anche delle scelte strategiche di altro genere (es pay back ecc.)
  • fondi bilanciati/ flessibili: investono in un mix di Titoli di Stato, obbligazioni e azioni, sono indicati a chi vuol fare crescere il capitale nel medio-lungo periodo (oltre 5 anni), con un rendimento potenzialmente superiore a quello degli obbligazionari.
  • fondi monetari: destinano tutto il portafoglio a obbligazioni e liquidità, il loro rendimento è in linea con quello dei Bot: il rendimento è piuttosto stabile e il rischio e limitato.

All’interno di queste categorie si possono essere altre classificazioni, come quella geografica o settoriale. Un – ad esempio – “azionario america”, quindi sarà prevalentemente focalizzato sui titoli azionari statunitensi. Un “obbligazionario high yield”, invece, sui bond di un determinato rating. E così via.

 

 

Il rating 

Il rating è un giudizio che viene espresso da un soggetto esterno e indipendente, l’agenzia di rating, sulle capacità, in questo caso di un fondo, di generare valore nel tempo. Tale giudizio è sottoposto a revisione periodica. Sempre nel caso dei fondi l’agenzia di rating più facilmente confrontabile è Morningstar la quale consente di classificare i fondi tenendo conto dei loro rendimenti, dei costi e del grado di rischio assunto. Il rating viene espresso viene espresso tramite stelle, che vanno da un massimo di cinque a un minimo di una, dove ovviamente il massimo è dato ai fondi migliori, vicevera il minimo ai peggiori.

 

 

Il Benchmark

Con il termine benchmark si intende il parametro di riferimento che permette di riconoscere il profilo e la struttura del fondo e a capire quali rischi sta correndo sul mercato attuale.

Tale parametro costituito da uno o più indici che configurano l’andamento dei mercati in cui investe il fondo risulta di fondamentale importanza per la scelta del fondo comune di investimento a cui affidarsi all’interno della stessa categoria.

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