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I Piani individuali pensionistici (PIP): cosa sono

I Piani individuali pensionistici (PIP): cosa sono

Il Pip, acronimo di Piano Individuale pensionistico, uno strumento di pensione integrativa (e pertanto volontaria) che si va ad aggiungere a quella obbligatoria

 

Come funzionano i Piani Individuali pensionistici?

Il meccanismo è simile a quello di un piano di accumulo in quando vi sono degli accantonamenti regolari su un piano d’investimento, ma è la specificità del piano che lo rende dissimile a un semplice piano di accumulo. Nel caso del Pip infatti gli accantonamenti sono disponibili al raggiungimento dell’età pensionabile e distribuiti attraverso una rendita vitalizia (o una parte in capitale). 

Per incentivare questo tipo di investimento di lungo termine, il governo riconosce al contraente dei benefici fiscali e una certa possibilità di flessibilità all’interno dei vincoli tipici di un prodotto che vuole andare a generare una rendita per la vecchiaia.

 

Flessibilità:

Molti strumenti garantiscono la possibilità di modificare o interrompere i versamenti nel tempo senza dover incorrere in penali. Per essere sicuri però che tale flessibilità sia presente è sempre bene leggere attentamente il proprio contratto.

 

Reversibilità:

Il Pip è uno strumento pensionistico completamente reversibile: infatti, in caso di decesso del contraente prima dell’età pensionabile, quanto versato può essere interamente riscattato dagli eredi. 

 

Riscatto:

Per legge, esistono alcune casistiche che rendono possibile recedere dall’investimento pensionistico (anche se solo parzialmente) prima dell’età della pensione e sono: 

  1. Gravi situazioni di salute, proprie o dei propri familiari, per cui è possibile ritirare fino al 75% di quanto maturato.
  2. Dopo 8 anni di investimento si può richiedere l’anticipo del 75% in caso di necessità di acquisto o di ristrutturazione della prima casa.
  3. Sempre dopo 8 anni di contribuzione si può richiedere il 30% liberamente.

È possibile invece riscattare completamente il Piano individuale pensionistico nei seguenti casi.

  1. Morte del lavoratore in favore degli eredi.
  2. Invalidità che riduca le capacità lavorative.
  3. Prolungato periodo di disoccupazione.

Nei casi di riscatto e nel caso di anticipo per motivi di salute la tassazione è del 15%, con la possibilità di ridurla al 9% dopo 35 anni di investimento. In tutti gli altri casi di anticipo la tassazione è del 21%.

 

Impignorabilità e insequestrabilità:

E’ una caratteristica di tutti gli strumenti assicurativi. Ciò significa e non solo non sarà possibile il pignoramento in favore dei creditori dello strumento prima della data di scadenza, ma anche che non potranno essere pignorati i versamenti che il sottoscrittore riceve una volta raggiunta l’età pensionabile.

 

Benefici fiscali:

Le agevolazioni fiscali sono di due tipi: il primo in in termini di deducibilità e il secondo di regime fiscale:

 

Deducibilità:

  • Si possono dedurre i contributi versati fino a 5.164,57 eurto l’anno, riducendo la propria base imponibile Irpef.

Ad es. in presenza di un reddito di 55.000 euro con un versamento di 5.000 euro in un Pip, le imposte sul reddito saranno  calcolate sulla base di 45.000 euro, comportando un risparmio considerevole. in secondo luogo: all’interno della soglia dei 5.000 vanno considerati l’eventuale contributo del datore di lavoro e i versamenti effettuati per soggetti terzi come per esempio un figlio a carico a favore del quale si decide di aprire una posizione. Non viene invece considerata la quota del Tfr eventualmente dedicata all’investimento pensionistico.

 

Regime fiscale: 

  • I rendimenti (positivi) generati dall’investimento saranno tassati al 20% e non al 26% come gli altri investimenti.
  • Per quanto riguarda le normali prestazioni, il Pip gode di base di una tassazione del 15%. che si riduce dello 0,3% per ogni quota di partecipazione alla forma pensionistica oltre il 15esimo per un massimo di 20 anni. Questo vuol dire che dopo 25 anni di partecipazione allo strumento pensionistico la tassazione sul reddito sarà del 9%. Questa tassazione vale anche in caso di anticipazione per tutti i casi di riscatto stabiliti dalla legge (disoccupazione prolungata, invalidità, decesso, mobilità o cassa integrazione).

In caso di anticipazione o di riscatto per altri motivi stabiliti per via contrattuale varrà invece una tassazione del 23%.

 

Chi può aderire a un Pip, come e in cosa investe:

Può sottoscrivere un Piano individuale pensionistico anche un lavoratore autonomo, a progetto e perfino chi un contratto di lavoro non lo ha affatto.

Si può aderire in due modi: facendoci confluire il TFR e in tal caso la scelta è irreversibile o con una quota libera a scelta.

 

In cosa investe:

I fondi utilizzati e gestiti dalla Compagnia di Assicurazione vengono messi in quella che si definisce “Gestione Separata”, che significa farli rientrare in un patrimonio diverso rispetto a quello che la Compagnia oppure (in alternativa o in “affiancamento”) in fondi comuni d’investimento appartenenti ad almeno tre profili di rischio diversi: basso medio ed alto:

 

Piani individuali pensionistici per minorenni:

Il Piano individuale pensionistico, prevede la sottoscrizione a beneficio di un minore. Quando si sottoscrive un piano individuale pensionistico per un minore bisogna ricordare che egli godrà delle stesse garanzie che lo strumento garantisce a tutti i beneficiari in termini di flessibilità. Questo vuol dire che chi sottoscrive un Pip avrà la possibilità di anticipare oltre il 30% del premio versato in caso di necessità di studio o per avviare un’attività. La persona che effettuerà i versamenti, pur non essendo la beneficiaria dello strumento, avrà la possibilità di godere comunque del vantaggio fiscale legato alla deducibilità.

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